Ho scoperto questa canzone di Renato Zero solo l'estate scorsa e mi è piaciuta molto.
Vorrei dedicarla, oggi, a una categoria particolare di "Zeri": tutti coloro che, per difendere la verità, rischiano quotidianamente e subiscono le ingiustizie dei "forti" e a tutti gli "Zeri" che soffrono in silenzio senza reagire perchè non ne hanno le forze o la possibilità.
Una canzone che è anche un invito:
- a chi si "lascia pian piano cadere" perchè con coraggio si possa rialzare e riprendere il cammino
- a chi finisce tra "le grinfie dell'ultimo giuda" a rammentare qual'è stata la fine del primo Giuda
- a perseverare, nonostante tutto, nelle virtù proprie di tutti gli "Zeri" del mondo: la "pazienza" e il "rispetto per la propria coscienza"
Vorrei dedicarla, oggi, a una categoria particolare di "Zeri": tutti coloro che, per difendere la verità, rischiano quotidianamente e subiscono le ingiustizie dei "forti" e a tutti gli "Zeri" che soffrono in silenzio senza reagire perchè non ne hanno le forze o la possibilità.
Una canzone che è anche un invito:
- a chi si "lascia pian piano cadere" perchè con coraggio si possa rialzare e riprendere il cammino
- a chi finisce tra "le grinfie dell'ultimo giuda" a rammentare qual'è stata la fine del primo Giuda
- a perseverare, nonostante tutto, nelle virtù proprie di tutti gli "Zeri" del mondo: la "pazienza" e il "rispetto per la propria coscienza"
A tutti gli zeri del mondo, il mio personale pensiero
piccoli eroi maltrattati, lasciati soli in un angolo oscuro
Mentre vanno cercando una strada
una luce, un riparo, una guida
ecco che si ritrovano sempre
fra le grinfie dell'ultimo giuda
Sono gli ultimi in fondo alla lista
sono lì e non li vede nessuno
sono loro gli zeri del mondo
stessi occhi, lo stesso profumo
E se fossi anche tu come loro
facessi parte anche tu di quel coro
rischieresti magari una volta
che la sola speranza non basta
Ecco tutti gli zeri del mondo
sono loro che chiudono il cerchio
di un destino fin troppo scontato
che ti stampa indelebile,
che ti stampa indelebile, un marchio
Chi tradisce è la solita gente
che ti lancia un'occhiata e stranisce
quando in fine hai raggiunto il tuo culmine
alle spalle crudele colpisce...
ho giurato di amarvi un po' tutti
se soltanto riusciste a capire
ma qualcuno esce fuori dal gruppo
e si lascia pian piano cadere
Sono grato agli zeri del mondo
per la loro assoluta pazienza
perché vogliono, osano, credono
rispettando la loro coscienza
piccoli eroi maltrattati, lasciati soli in un angolo oscuro
Mentre vanno cercando una strada
una luce, un riparo, una guida
ecco che si ritrovano sempre
fra le grinfie dell'ultimo giuda
Sono gli ultimi in fondo alla lista
sono lì e non li vede nessuno
sono loro gli zeri del mondo
stessi occhi, lo stesso profumo
E se fossi anche tu come loro
facessi parte anche tu di quel coro
rischieresti magari una volta
che la sola speranza non basta
Ecco tutti gli zeri del mondo
sono loro che chiudono il cerchio
di un destino fin troppo scontato
che ti stampa indelebile,
che ti stampa indelebile, un marchio
Chi tradisce è la solita gente
che ti lancia un'occhiata e stranisce
quando in fine hai raggiunto il tuo culmine
alle spalle crudele colpisce...
ho giurato di amarvi un po' tutti
se soltanto riusciste a capire
ma qualcuno esce fuori dal gruppo
e si lascia pian piano cadere
Sono grato agli zeri del mondo
per la loro assoluta pazienza
perché vogliono, osano, credono
rispettando la loro coscienza
4 commenti:
Grazie.
Grazie, Raffaella.
Tra tanto vittimismo e tante indecenti strumentalizzazioni mi sento di dire che sono zeri del mondo quei bambini delle famiglie che in relazione ad Arkeon sono sbattute in televisione in prima serata, in programmi visti da tutt, che vanno a scuola e che vivono in silenzio un loro dramma, con una innocenza di cui evidentemente non frega nulla a nessuno. Dedico a loro questo mio pensiero, condividendolo con te.
Ti ringrazio.
la mia speranza è che quei bambini usati e abusati dalla televisione imbeccata non da vittime ma da persone malate di vittimismo, diventino adulti diversi, adulti che non facciano mai a un'altra persona quello che è stato fatto a loro.
Un omaggio agli "Zeri" di Renato Zero.
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