Da quando sono su Facebook mi capita di ricevere segnalazioni, riflessioni, inviti e molte altre informazioni.
Una parte di queste non ha per me alcun interesse, ma ce ne sono alcune veramente significative.
Oggi vorrei condividere anche con i lettori di questo Blog un bellissimo video postato dal un gruppo al quale mi sono recentemente iscritta, dopo aver accettato la proposta di amicizia di "Buddhismo Italia", la comunità e Forum sui buddhismi tradizionali, che si ispira all´Unione Buddhista Italiana.
Nel panorama desolante del giornalismo "famelico" e fazioso fatto da persone che calpestano continuamente qualsiasi deontologia professionale, senza alcuna etica e rispetto per la verità, ogni tanto emergono delle vere e proprie "stelle" che illuminano l'oscurità.
Ho già nominato Ilaria Alpi in altre occasioni, e oggi questo video, che è stato condiviso in Facebook, mi dà l'occasione per ricordare un altro grande giornalista dei nostri tempi: Tiziano Terzani, morto nel 2004 di cancro.
La sua riflessione sulla vita e sulla morte illumina anche la nostra vita indipendentemente da religione o filosofia a cui ciascuno di noi si ispira.
Un messaggio veramente universale lanciato da un giornalista autentico e coraggioso. Non è da tutti saper raccontare la cronaca della propria malattia senza pietismi, senza richieste di aiuto, scegliendo la solitudine per non soffrire anche della sofferenza dei propri cari.
Navigando tra i tanti video di Terzani ne ho trovato uno bellissimo: una canzone di Giuseppe Povia dedicata a lui che esalta il valore della saggezza e del tempo: le due cose che hanno fatto di Terzani un Maestro, con la "M" maiuscola.
Ho scoperto questa canzone di Renato Zero solo l'estate scorsa e mi è piaciuta molto.
Vorrei dedicarla, oggi, a una categoria particolare di "Zeri": tutti coloro che, per difendere la verità, rischiano quotidianamente e subiscono le ingiustizie dei "forti" e a tutti gli "Zeri" che soffrono in silenzio senza reagire perchè non ne hanno le forze o la possibilità.
Una canzone che è anche un invito:
- a chi si "lascia pian piano cadere" perchè con coraggio si possa rialzare e riprendere il cammino
- a chi finisce tra "le grinfie dell'ultimo giuda" a rammentare qual'è stata la fine del primo Giuda
- a perseverare, nonostante tutto, nelle virtù proprie di tutti gli "Zeri" del mondo: la "pazienza" e il "rispetto per la propria coscienza"
A tutti gli zeri del mondo, il mio personale pensiero
piccoli eroi maltrattati, lasciati soli in un angolo oscuro