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lunedì 19 luglio 2010

Tasselli di esperienza - Psicosette ... Lavaggi di cervello ...



PSICOSETTE ... LAVAGGI DI CERVELLO 
E ... LUPI CATTIVI

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L'immagine che ho inserito in questo post mostra un estratto del Dossier diffuso dal Ministero dell'Interno nel 1998 su "Sette religiose e nuovi movimenti magici in Italia". L'ho scelta perchè è emblematica di quanto voglio condividere oggi attraverso questo decimo tassello.


Quel dossier, che io stessa, allora, salutai come una vittoria delle vittime delle sette, non era altro che un copia incolla di informazioni raccolte da varie associazioni, persone ed enti considerati affidabili dai responsabili di quel dossier.


Nei mesi successivi quelle informazioni  si rivelarono in gran parte datate o false, tanto da segnalare leader di gruppi deceduti da molto tempo, associazioni scomparse da anni ecc. Venni a conoscenza solo successivamente del particolare non trascurabile che quel Rapporto non era stato redatto per essere divulgato a mezzo stampa e ovviamente nemmeno in Internet. Tuttavia fu divulgato e danneggiò molte persone innocenti.


Tornando alla questione che vorrei affrontare: ricordo molto bene che a metà degli anni novanta, nel nostro Paese, nell'ambiente antisette si criticavano molto i sociologi che affermavano che il lavaggio del cervello non esiste, ma nessuno si era mai  preoccupato di confutare quella posizione intraprendendo una difficile e quasi impossibile ricerca che attingesse alla fonte primaria da cui erano scaturite le idee tanto criticate.

L’unica informazione che circolava nel mondo antisette e  nei media, quando cominciai ad occuparmi del fenomeno, era il riferimento utilizzato da studiosi italiani e stranieri, al cosiddetto “Memo APA”, un documento emanato dall’American Psychological Association nel 1987. (Vedi Bibliografia).

In quel documento una piccola commissione di studiosi, incaricati dall’APA, dichiarava “non scientifico” un Rapporto, elaborato in ambienti antisette, che voleva dimostrare l’esistenza del lavaggio del cervello nei Nuovi Movimenti Religiosi. Il Rapporto fu rifiutato perché "mancava di obiettività e metodologia scientifica". 


Nel Memo si aggiungeva che, per pronunciarsi definitivamente, l’APA aveva bisogno di maggiori informazioni e quindi invitava gli studiosi a continuare a svolgere ricerche in quel settore.


In realtà quel documento non era mai stato mostrato o pubblicato in Italia e il primo passo per la ricerca che io e Alberto Amitrani decidemmo di intraprendere fu  proprio quello di andarlo a cercare, di verificare cosa c’era scritto veramente. 


Eravamo nel 1997 e il documento si riferiva al 1987. Ovviamente lo cercammo negli archivi dell’APA e per questo motivo inviammo alcune email a diversi esponenti di questa organizzazione di cui sono membri psicologi di tutto il mondo. Le persone che di volta in volta interpellavamo non riuscivano a trovarlo perché si trattava di ritornare agli archivi cartacei di 10 anni prima.


Superando al meglio le difficoltà della lingua insistemmo coinvolgendo diversi Direttori di Dipartimento dell'APA e chiedemmo aiuto anche a Benjamin Zablocki, che era ben informato dei fatti del 1987, e, naturalmente, a Michael Langone che era uno degli autori del Rapporto rifiutato dall’APA.


Mentre noi impiegavamo giorni interi di lavoro (non retribuito), sottratto al nostro tempo libero, in una difficile corrispondenza, che, oltretutto, doveva svolgersi necessariamente in lingua inglese, il mondo antisette italiano sonnecchiava beatamente. I pochi interessati a vedere la fine della nostra ricerca aspettavano e tutti gli altri ignoravano la cosa. 

Una persona, in particolare, telefonava spesso per chiedere:"Allora, avete trovato il Memo? Quando lo pubblicate?". Solo successivamente comprendemmo la motivazione di tanta fretta.


Quando, alla fine, riuscimmo ad avere il documento raccogliemmo alcune testimonianze dirette su come si erano svolti i fatti e pubblicammo degli articoli scientifici che si trovano ancora in Internet, ma che  sono stati pubblicati anche su una Rivista scientifica internazionale (Vedi Bibliografia).


Il mondo anticult italiano utilizzò i risultati di quella ricerca per tirare acqua al suo mulino e dire, molto semplicemente,  che il lavaggio del cervello esiste nei gruppi settari, che l'APA non aveva mai affermato il contrario,  semplificando al massimo una questione di grande complessità in cui alla fine si erano confrontate due diverse ricostruzioni di un singolo episodio, ma in cui nessuno dei due fronti aveva "vinto" o "perso". 


La questione principale era ed è rimasta irrisolta perché l’APA non ha mai preso posizione in merito. 


Di fronte a tanta cialtroneria e disinformazione che si legge sul web vorrei chiarire un'idea molto importante: la psicologia non mette in discussione il fatto che nei gruppi umani ci siano dei fenomeni di manipolazione e di influenza. Questo è un fatto assodato. La psicologia studia  questo fenomeno per verificarne l’incidenza e i fattori che aumentano il grado di influenza dell’uomo sui suoi simili. E' anche assodato che esistono situazioni in cui gli esseri umani possono approfittare di altri esseri umani per ridurli in schiavitù psicologica.


Tutto questo è stato ed è oggetto di ricerche scientifiche da molti decenni e non viene messo in dubbio.


Quello che non è mai stato affermato è che nei gruppi settari (religiosi e non) ci siano dei meccanismi particolari e del tutto diversi rispetto a quelli che sono attuati negli altri gruppi umani. I meccanismi di influenza indebita sono gli stessi in tutti i gruppi anche se in ogni contesto vengono utilizzati con modalità diversificate.


I più importanti esponenti della branca della psicologia che si occupa di questi problemi, la Psicologia della Religione, si sono espressi chiaramente in proposito in un manuale recentemente tradotto e pubblicato in Italia (Vedi Bibliografia)

Mi riferisco ad alcuni  dei più eminenti psicologi della religione contemporanei, tutti già presidenti della Divisione Psychology of Religion della American Psychological Association.:  R.W. Hood Jr., B. Spilka, B. Hunsberger e R. Gorsuch il cui approccio, saldamente cognitivista, si basa su dati empirici. 


Cito tra virgolette alcuni brani tratti dal mio libro “Nuove religioni e sette. La psicologia di fronte alle nuove forme di culto” nel quale approfondisco la questione in modo sicuramente più esaustivo di quanto possa fare in questo post:


Affrontando la questione della persuasione coercitiva all’interno delle organizzazioni religiose, essi illustrano le diverse posizioni a riguardo. L’uso della metafora “lavaggio del cervello” presuppone la convinzione di un certo numero di psicologi clinici  e psichiatri secondo i quali la conversione e l’affiliazione  a un culto “deviante” avverrebbe attraverso  un processo patologico e sarebbe sintomo di una malattia: ci sono studiosi che sono arrivati ad affermare l’esistenza di una sindrome definita come “cultismo distruttivo”. In contrasto con questi studiosi si pongono i ricercatori più empirici che  non hanno trovato alcuna prova del fatto che i culti utilizzino metodi in grado di alterare i normali processi psicologici. […] Il tentativo di affermare l’esistenza di processi psicologici particolari operanti nei culti è, perciò, destinato a fallire poiché chi aderisce a una religione minoritaria lo fa per le stesse motivazioni di chi aderisce a una religione riconosciuta e accettata dalla società.[…] (Cfr. Nuove religioni e sette. La psicologia di fronte alle nuove forme di culto, pp 41-53).

E ora scendiamo dalle stelle alle stalle. Di fronte a una problematica così complessa che coinvolge il benessere di tante persone e gruppi sociali assistiamo  a un proliferare di informazioni tendenziose, superficiali o, peggio, false.

Grazie alla facilità di diffusione attraverso Internet  chiunque ne approfitta per pubblicare testi, esperienze, parti di libri e contributi in cui si parla del fenomeno "psicosette" o della "manipolazione mentale". 

Persone che, all'epoca in cui si concluse la nostra ricerca  (unica nel suo genere) erano del tutto prive di informazioni a riguardo e che, nell'arco di 13 anni, non hanno prodotto alcun contributo scientifico in merito, sono diventate "i paladini" della causa contro i guru plagiatori e le sette che lavano i cervelli e parlano continuamente di controllo mentale come se potessero vantare decine di pubblicazioni scientifiche sull'argomento.


E' questa una forma di terrorismo mediatico che consiste nello spammare costantemente facendo ogni volta un semplice click o un taglia-incolla  di vecchi documenti, sempre gli stessi, sempre dello stesso tenore.


Quello che cambia ogni volta è solo il target: oggi è la setta A, domani sarà la setta B, poi C  e così via.


Questo SPAM senza alcuna riflessione, interpretazione, applicazione razionale ai casi reali mira a terrorizzare l’utente in cerca di informazioni facendogli credere che esistono, su base scientificamente provata, leader carismatici capaci di annullare la volontà delle persone e ridurle in uno stato di schiavitù psicologica.


Tutto questo è assolutamente immorale, antiscientifico e irresponsabile.


Indurre un genitore preoccupato che il proprio figlio sia stato carpito da una setta a credere che questa sia l’UNICA spiegazione possibile dei suoi cambiamenti e dei conflitti in atto  nella loro  famiglia è segno di grande ignoranza e superficialità: i cambiamenti  che si verificano in una persona sono frutto di molti e diversi fattori e l’influenza di un leader carismatico ha effetti totalmente diversi che dipendono dalla personalità di ciascun adepto. 

Non si può essere superficiali su questioni così delicate e complesse. 

Per sintetizzare al massimo vorrei dare qualche avviso a chi ha bisogno di aiuto, assistenza e  informazioni:


DIFFIDATE:  dall’ipersemplificazione
DIFFIDATE:  da chi propone soluzioni facili
DIFFIDATE:  da chi non studia ogni caso come un caso a sè
DIFFIDATE:  da chi attribuisce a tutti i casi la stessa causa: il controllo mentale
DIFFIDATE: da chi attribuisce la responsabilità delle vostre sofferenze SEMPRE a qualcun altro

Mi rendo conto che è spiacevole dirlo, ma la maggior parte delle volte la causa delle nostre sofferenze sono i nostri errori. 

Per alleviare la sofferenza e ricostruire un rapporto sereno con i nostri cari, è importante verificare, prima, se ci sono stati errori personali. 

Solo dopo aver riconosciuto le nostre responsabilità possiamo andare a cercare quelle a carico di qualche "psicosetta pericolosissima" o  "guru lavatore di cervelli" che ha contribuito a rovinare le nostre relazioni famigliari, il nostro lavoro o la nostra salute.

Questi personaggi senza scrupoli esistono certamente nel mondo reale ma non sono quei "mostri" virtuali che si aggirano, minacciosamente, nella rete.

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