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domenica 8 luglio 2012

Quell' Interrogazione non s'ha da fare...



Qualche tempo fa ho dato notizia, insieme ad altri, della presentazione di un'Interrogazione ispettiva sull'operato del CeSAP, ARIS, FAVIS e della SAS (Squadra Antisette) indirizzata al Ministro dell'interno, della giustizia e  della salute.

Nessuna delle organizzazioni nominate ha dato questa notizia, ed è facile comprendere le ragioni di questa "omissione".

La notizia del ritiro dell'Interrogazione, al contrario, è stata tempestivamente diffusa da uno dei gruppi nominati, il CeSAP, con grande rilievo nella Homepage del Sito. 

Il CeSAP linka perfino l'Interrogazione, che è pubblicata sul sito del senato da diverso tempo, e la pagina dove compare la dicitura: ritirata. E questo è tutto, come se la cosa riguardasse qualcun altro, come se nulla fosse accaduto, come se fosse stata dell'acqua fresca passata di cui già si va perdendo il ricordo ...

Finisco subito di "pensare ad alta voce" e proseguo su questioni più interessanti.

Quando ho saputo della presentazione dell'Interrogazione avevo scelto di non commentarla, perchè ritengo che parli da sè e anche perchè viene fatto il mio nome nella parte finale del documento. Non mi sembrava il caso di sottolineare ulteriormente vicende che mi riguardano personalmente e di cui tra l'altro si parla diffusamente in Internet e non solo.

Ora che questa Interrogazione è stata ritirata, mi sento libera di fare qualche riflessione su un evento che ritengo a suo modo "storico" e, per questo motivo, non solo non la cancellerò dai miei siti, ma continuerò a inviarne copia al maggior numero di persone possibile.

Nell'ultimo anno ho ribadito a più riprese una mia opinione che è tra quelle più "segnalate alla polizia" e oggetto di esposti, denunce, relazioni informative (non saprei dire se la CIA e l'FBI sono state già allertate o lo saranno a breve ...).


"Mi sembra di poter dire, osservando il fenomeno dall'esterno, come se lo potessi studiare rimanendone estranea, che finalmente anche la definizione di "setta-antisetta" comincia a farsi strada nel "dire comune". Ed era ora, visto i danni che queste sette-antisetta hanno fatto e continuano a fare alle persone, alle famiglie e alla società. Perciò, bisogna continuare perchè credo che la strada si sia aperta".
 
Credo che la strada già aperta si stia ulteriormente delineando e l'Interrogazione ora ritirata lo testimonia. Si tratta, a suo modo, di un evento "storico", di quelli che, come dicono gli avvocati, "fanno giurisprudenza", perchè fino ad ora nessuno aveva mai parlato così chiaro, in ambito istituzionale, nè aveva chiesto spiegazioni, ai Ministri competenti,  del coinvolgimento discutibile di  gruppi di privati cittadini con politici e squadre di polizia e dei relativi pericoli di violazione dei diritti costituzionali.

Esiste in Italia un solo caso paragonabile a questo, risalente a molti anni fa, quando una giovane scientologa fu rapita allo scopo di essere deprogrammata. In seguito a questo episodio, di cui si accenna anche nell'Interrogazione, furono presentate diverse interrogazioni parlamentari che chiedevano di verificare l'operato dell'ARIS e il suo eventuale coinvolgimento nel rapimento della giovane.

Già allora emergevano chiaramente, nelle TRE interrogazioni presentate, gli elementi di pericolosità riscontrabili nell'operato dei gruppi antisette in concorso con quello di un magistrato e di altri soggetti a vario titolo coinvolti. 

Nonostante tutto, alla fine, la giovane scientologa non ottenne giustizia.

L'Interrogazione recentemente ritirata lancia un allarme di quelli "veri", che  sintetizzo nei punti chiave:

1) Si chiedono ragguagli circa l'azione di gruppi antisette connessa con quella di organi della pubblica amministrazione, in particolare di polizia, nonché con le attività della magistratura inquirente finalizzata all'esercizio dell'azione penale;

2) Si chiede se il Ministro dell'interno è a conoscenza del fatto che le "squadre antisette" hanno finito per operare pressoché esclusivamente come "braccio secolare" del "servizio antisette" dell'associazione Comunità papa Giovanni XXIII e del cosiddetto Forum delle associazioni italiane di ricerca e contrasto dei movimenti settari e dei culti abusanti costituito da: Aris (Associazione ricerca e informazione sulle sette) Veneto e Toscana, Favis (Familiari vittime delle sette), Cesap (Centro studi abusi psicologici), e associazione "Giù le mani dai bambini" [...] "Servizio" che costituisce pressoché l'unica fonte di informazione e di consulenza per le squadre antisette della Polizia di Stato, la cui opera è a giudizio dell'interrogante gravemente influenzata dal carattere oltranzista ed intollerante delle cosiddette organizzazioni antisette, una delle quali, in passato, si è resa protagonista anche di episodi di violenza per una cosiddetta "deprogrammazione";

3) Si chiede se i ministri di Interno, Giustizia e Salute sono informati che il "Forum" delle associazioni sopra menzionato include nelle sue "segnalazioni" e "relazioni informative" alla squadra antisette della Polizia di Stato (di cui si suggerisce  lo scioglimento, visto lo scarso lavoro che ha da compiere per scarsità di "sette sataniche" da perseguire), anche dati relativi a esperti, studiosi e privati cittadini in quanto negano il carattere delittuoso e l'illiceità dei gruppi esoterici asseritamente "manipolatori" delle menti dei proseliti, così da mettere in atto una vera e propria azione di persecuzione ideologica in base a discriminazioni di carattere culturale, religioso o filosofico, non solo contro le minoranze spirituali, ma anche contro privati cittadini accusati pretestuosamente di esserne i "sostenitori";

4) Si chiede anche l'attenta disamina da parte dei pubblici poteri responsabili, della vicenda della dottoressa Raffaella Di Marzio studiosa di fama internazionale delle "nuove religioni", dei fenomeni associativi e dei metodi di proselitismo ad essi connessi, nonché delle reazioni ed intolleranze che li circondano, che fu denunziata a Bari nel corso di una operazione di polizia nei confronti di un gruppo, al momento oggetto della sua osservazione e dei suoi studi, e di conseguenza indagata per associazione a delinquere, accusa archiviata nei suoi confronti dal pubblico ministero e dal giudice per le indagini preliminari di Bari, e che tuttavia ha continuato ad essere oggetto di denunzie e di esposti da parte di esponenti del Forum antisette e della Favis, atti persecutori che, dopo che la dottoressa Di Marzio si è iscritta all'albo degli psicologi, si sono concretati anche nel tentativo di provocare procedimenti disciplinari, con pretesti vari, a suo carico;

5) Infine, si chiede come i Ministri intendano, nell'ambito delle rispettive competenze, operare perché sia garantito pienamente, in ordine a siffatti episodi, il diritto di libertà di opinione e di ricerca scientifica, nonché quello di associazione.

Di questa Interrogazione sono da apprezzare sia lo spirito che la lettera, nonchè l'assoluta veridicità e rispondenza ai fatti, visto che le azioni persecutorie dei gruppi che compongono il FORUM antisette sono ormai documentabili a decine, così come è documentabile la loro azione "segreta" per mettere a tacere i dissenzienti segnalandoli alle istituzioni, alla polizia e a chiunque possa in qualche modo "nuocere" alla loro attività professionale o, comunque, contribuire a infangarne il nome (solo due esempi QUI e QUI).

Recentemente ho aperto, nel mio sito, la sezione ALLARMISMI E PERSECUZIONI sulle vicende di alcuni gruppi che, in passato, sono stati oggetto di persecuzioni giudiziarie e mediatiche causate da ex-membri e/o gruppi antisette. Mentre procedevo nella ricerca di ulteriori episodi simili, ho contattato alcuni gruppi per avere maggiori informazioni. Alcuni dirigenti mi hanno chiesto di non riferire del loro caso
, ormai concluso felicemente, sul mio sito. 

Perchè questi gruppi non vogliono che io parli di loro e delle ingiustizie che hanno subito? Perchè temono che, solo per il fatto che qualcuno li nomini in un contesto di "memoria" positiva, cioè per fare del loro caso un insegnamento per il futuro, i media, i gruppi antisette, la magistratura o la polizia ricomincino a "tenerli d'occhio". In sostanza, preferiscono continuare in pace la loro vita dopo lo scampato pericolo.

D'altra parte dopo la persecuzione giudiziaria assurda di cui sono stata fatta oggetto (con relativo oscuramento pretestuoso del mio sito) chi non sarebbe intimidito?
 
Nonostante lo scenario tetro e sconfortante appena descritto, io ritengo che questa interrogazione sia stata una iniziativa molto importante, anche per le persone vittime, in diversi modi, della "guerra alle sette", condotta dal FORUM e dai suoi sostenitori,  che non intendono parlare apertamente della loro esperienza per timore di ritorsioni "giudiziarie" o "poliziesche". 

L'Interrogazione ispettiva sull'operato del CeSAP, ARIS, FAVIS e della SAS (Squadra Antisette) indirizzata al Ministro dell'interno, della giustizia e  della salute, rimane una luce visibile in fondo al tunnel dell'oscurantismo e dell'intolleranza. Ho piena fiducia che essa, comunque, abbia svolto e continui a svolgere un ruolo importante, utile nel sollecitare le Istituzioni a rendersi conto della gravità della situazione e della violazione dei diritti civili di cittadini italiani che diventano "bersagli" del FORUM antisette o perchè accusati di far parte di "sette" o perchè esprimono pubblicamente opinioni diverse da quelle del Forum e dei loro sostenitori.


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