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venerdì 24 gennaio 2014

Sono tutte sette tranne la mia ...


Articolo di Raffaella Di Marzio

 24 gennaio 2014 

 Riproducibile solo integralmente con citazione di autore e fonte (dimarzio.info)




Il nostro paese, come molti altri, vive una profonda crisi economica da anni. La disoccupazione ha raggiunto livelli che non si erano mai visti e molte aziende chiudono lasciando tanti lavoratori senza salario, con conseguenze sociali, economiche e psicologiche gravissime.

Tuttavia, c'è una "fabbrica" che funziona a pieno ritmo da tempo immemorabile, i cui "operai" non perderanno mai il loro "lavoro" e i cui "padroni" sono stati e saranno sempre benedetti da profitti certi e consistenti.

Cosa produce questa fabbrica? Terrore. E' quella che io ho chiamato, qualche tempo fa,  la "Fabbrica del terrore", senza alcun riferimento al libro omonimo.

E' sempre in attività, ma periodicamente sembra subire una sorta di improvvisa accellerazione dovuta o all'esplosione di qualche caso mediatico particolare o alla mobilitazione stranamente simultanea di diversi media che diffondono notizie allarmistiche su un determinato soggetto. L'impressione che si ha, osservando la simultaneità delle agenzie di stampa e il coinvolgimento di tutti i media, è che si tratti di una specie di bomba ad orologeria: esplode al momento giusto. 


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