Il Pub che era una volta la Bank of England |
Andrebbero narrate in un contesto diverso da quello freddo e distaccato di una tastiera.
Tuttavia
uno di essi vale la pena di ricordarlo, tra l'altro è anche il primo in ordine
di tempo.
La prima
persona che ho incontrato alla LSE è una ragazza giapponese che aspettava
l'apertura del dipartimento. Eravamo entrambe in anticipo. Ci siamo presentate
e abbiamo scambiato qualche parola. Il giorno dopo mi chiede se ho una pagina
facebook e così diventa una dei miei amici.
La rivedo qualche giorno dopo nell' Old Bank Of England Pub, dove si è svolto il primo dei Social Programs.
Mi guarda con un'espressione completamente diversa: occhi sgranati e
atteggiamento quasi timoroso.
Io
capisco che c’ è qualcosa di strano, mi avvicino e le chiedo come sta. Lei non
mi risponde ma continuando a fissarmi mi chiede: "Are you a
teacher?" "Yes, I am", rispondo. E lei:
"Ohhhhhh".
Subito
dopo si alza dalla sedia, viene verso di me e si inchina di fronte a me.
L'inchino non era accennato, era molto marcato e, per questo, anche gli
altri la guardano stupiti, mentre io rimango lì impalata.
Non
potevo crederci: aveva letto sulla mia pagina facebook che lavoro faccio e da
quel momento ha cominciato a comportarsi in modo diverso. Ora, quando ci
incontriamo, ha sempre un atteggiamento un pò protettivo e deferente
verso di me. Così mi sono ricordata di aver letto, un po’ di tempo fa sul Web,
questa notizia: “In
Giappone gli unici cittadini che non sono obbligati ad inchinarsi davanti
all’imperatore sono gli insegnanti. Il motivo è che i giapponesi sostengono che
senza insegnanti non ci possono essere imperatori“.
Un'altra esperienza significativa che voglio condividere è il mio pomeriggio passato ad assistere a un dibattito in corso da alcuni giorni presso la House of Lords nel Palazzo di Westminster dove si riunisce anche la House of Commons. Dopo diverse tappe per superare il sistema di sicurezza mi sono guadagnata il mio tesserino e sono finalmente arrivata nella House quando la discussione era già iniziata.
Purtroppo non si potevano scattare fotografie, per ovvi motivi, fatta eccezione per la grande Westminster Hall che è la Sala più grande dalla quale si accede alle due Houses e al resto del Palazzo, dove si svolgono anche altri dibattiti.
Un'altra esperienza significativa che voglio condividere è il mio pomeriggio passato ad assistere a un dibattito in corso da alcuni giorni presso la House of Lords nel Palazzo di Westminster dove si riunisce anche la House of Commons. Dopo diverse tappe per superare il sistema di sicurezza mi sono guadagnata il mio tesserino e sono finalmente arrivata nella House quando la discussione era già iniziata.
Purtroppo non si potevano scattare fotografie, per ovvi motivi, fatta eccezione per la grande Westminster Hall che è la Sala più grande dalla quale si accede alle due Houses e al resto del Palazzo, dove si svolgono anche altri dibattiti.
La House of Lords è riccamente decorata, con il trono d’oro
massiccio la cui bellezza lascia senza parole. I posti a sedere in aula sono
foderati di tessuto rosso, motivo per cui la Camera è talvolta chiamata
"Camera Rossa" (Red Chamber). I sostenitori del governo siedono su
panche a destra mentre i membri dell'opposizione sono seduti a sinistra.
Appena
arrivata ho passato i primi cinque
minuti ad osservare le meraviglie della House senza riuscire a concentrarmi su
quello che i Lords dicevano. Ma quando ho cominciato ad ascoltare mi sono resa
conto dell'importanza dell'argomento.
Il
dibattito a cui ho assistito riguarda la legge "Enterprise
and Regulatory Reform Bill -
Report (day 2) [Viscount Younger of Leckie]. Si è aperto con l’intervento
di Lord Harries of Pentregarth, vescovo anglicano, che ha chiesto di inserire
un emendamento nel testo della legge Equality Act 2010, l’emendamento
73, sulla discriminazione a causa delle caste “caste discrimination”.
Nel suo
intervento il Lord ha detto che in Gran Bretagna, nelle comunità indiane, ci sono persone discriminate, nella sfera
pubblica, che non vengono assunte o vengono maltrattate nel luogo di lavoro solo
perchè appartengono a una casta. Lord Harries ha chiesto non solo di
intervenire attraverso campagne di educazione e informazione, ma di far
rientrare la discriminazione per casta nei casi di cui la legge si occupa in
modo che questi comportamenti siano sanzionati, nello stesso modo in cui
esistono leggi contro la discriminazione razziale che si sono rivelate utili ed
efficaci perchè lo Stato, approvandole, interviene facendo capire ai cittadini
che queste discriminazioni non possono essere tollerate.
Il Lord
ha aggiunto che in India, Bangladesh e Nepal ci sono leggi contro la discriminazione
per casta ma in quei paesi, nonostante le leggi, questa idea è talmente
radicata che non si riesce a risolvere il problema. In Gran Bretagna è diverso,
la legge verrebbe fatta rispettare. Se quei paesi hanno una legge simile perché
in Gran Bretagna non dovrebbe esserci?
Il
vescovo ha continuato dicendo che, dai risultati di una indagine, risulta che nelle comunità indiane persiste la distinzione delle
caste e che questo causa discriminazioni nei luoghi di lavoro, persecuzioni di
indiani contro altri indiani che hanno l'unica colpa di essere nati in una
determinata famiglia. Ecco perchè esponenti della Chiesa anglicana e
della comunità indù chiedono che si intervenga con una legge che punisce questo
tipo di la discriminazione.
Dopo
quello del vescovo molto interessante è stato anche l’intervento di una donna
indiana che ha raccontato quello che succede ancora oggi in India dove la distinzione
tra caste causa morti, persecuzioni e abusi
di ogni genere. Ci sono genitori che
uccidono i figli perchè questi ultimi hanno sposato persone di un'altra casta.
La donna ha anche detto che ci sono persone che appartengono alle caste potenti
che non vogliono questo emendamento perchè si sentono minacciate da una simile
legge.
Dopo
diversi interventi di altri Lords su questo argomento una rappresentante del Governo
ha risposto affermando che il problema
si può affrontare con iniziative educative e che bisogna approfondire la
questione per verificare esattamente quello che sta succedendo in Gran
Bretagna. Dunque è necessario fare una ulteriore indagine sul fenomeno.
So che il
dibattito è andato avanti anche nel giorno seguente e non so quale sia stato l’esito.
Tuttavia l’esperienza di assistere a questo spaccato di vita politica “straniera”
è stata molto arricchente e conto di ripeterla alla House of Commons.
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