E' questo il titolo di un interessante studio di Simonetta Po appena pubblicato sul sito Allarme Scientology.
Si tratta di una riflessione scaturita dalla lettura delle perizie psichiatriche disposte dal Giudice Guicla Mulliri nel 1987, mentre stava istruendo il processo contro numerosi dirigenti della Chiesa di Scientology italiana.
Si tratta di una riflessione scaturita dalla lettura delle perizie psichiatriche disposte dal Giudice Guicla Mulliri nel 1987, mentre stava istruendo il processo contro numerosi dirigenti della Chiesa di Scientology italiana.
Partendo dalla lettura dei documenti l'autrice fa una serie di riflessioni sui metodi utilizzati da Scientology e sulla utilita' della reintroduzione del reato di plagio, come auspicano alcune "associazioni antisette" italiane.
Dall'esame delle 14 perizie effettuate dai cinque psichiatri chiamati dal Giudice emerge chiaramente la complessità della questione da dirimere e cioè se le persone, all'epoca dei fatti oggetto di indagine, fossero capaci di intendere e volere o affetti da infermità o deficienza psichica.
La lettura di questo studio può essere utile per comprendere come leggi draconiane e liberticide - mi riferisco al DDL 569 - che prevede la reintroduzione del reato di plagio nel nostro codice penale, siano non solo inutili ma anche dannose e che il nostro ordinamento dispone già delle necessarie misure utili a tutelare gli individui (si veda la circonvenzione di incapace).
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