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sabato 15 maggio 2010

Non tutte le "ciambelle mediatiche" riescono col buco

Questo noto proverbio mi è venuto in mente mentre leggevo la notizia, diffusa in Facebook dal gruppo degli Amici di Padre Raniero Cantalamessa (che conta 1950 membri), del conferimento della Laurea Honoris Causa  in  "Comunicazione Multimediale"  ricevuta da Padre Cantalamessa all'Università degli Studi di Macerata.

Questo proverbio si usa quando si vuole rilevare che qualcosa, di cui ci si è occupati, nonostante il grande  impegno e investimento di risorse, non è riuscita come le altre volte.

Mi riferisco, con questo paragone, alla ben orchestrata campagna stampa finalizzata a screditare questo sacerdote animato da un sincero zelo apostolico e da grande amore per le anime di cui si prende veramente cura.

Un sacerdote, che si sforza di assomigliare al Buon Pastore, da qualche anno ormai viene fatto oggetto di campagne stampa che hanno la finalità di mettergli addosso l'abito del "mercenario" della parabola, quello che inganna le sue pecore per allontanarle dal vero Pastore.

Sembra che ogni occasione sia buona per denigrare Padre Cantalamessa, sembra che in ogni sua parola qualcuno vada a cercare reconditi significati peccaminosi e intenzioni malvage, addirittura razziste.

Gli attacchi si susseguono da anni su diversi media: in televisione, all'interno di  trasmissioni di basso livello che sono (purtroppo) molto seguite, sulla stampa, da quella di più basso livello fino a coinvolgere testate giornalistiche il cui nome, un tempo, evocava un'idea di serietà e giornalismo oggi quasi scomparso, anche nella penna di professionisti di un certo livello.

Padre Cantalamessa viene accusato di volta in volta di razzismo, connivenza, malafede ecc. ecc. 

Leggendo il sito in cui pubblica le sue lettere mi ha colpito il fatto che qualche tempo fa è stato accusato anche per il fatto di aver incontrato un pastore protestante molto discusso: Benny Hinn.

Anche in quel caso egli risponde affermando che incontrare le persone non significa necessariamente condividerne le idee o le azioni: sarebbe come dire che, poichè Gesù ha parlato con l'adultera ciò signifca che egli approvava il suo comportamento oppure che, siccome ha mangiato con un peccatore, egli ne "benediceva" i peccati.

Il fatto è che Gesù amava le persone  e in ogni persona vedeva un'anima immortale che poteva essere salvata. Per questo non rifiutava nessuno e accoglieva tutti senza negare mai nè misericordia nè verità.

Ora, un sacerdote che si sforza di imitare Cristo perchè è continuamente nell'occhio del ciclone? Fa un discorso e qualcuno ne estrapola una frase ricavandone significati oltraggiosi, incontra Benny Hinn e qualcuno afferma che è connivente con un pessimo individuo... sembra che ci sia una telecamera perennemente puntata su di lui per coglierlo in fallo.

Queste tecniche che mirano a screditare le persone funzionano abbastanza bene di solito e creano mostri mediatici di cui la gente ha paura oppure verso i quali le persone provano avversione. Nel caso di Padre Cantalamessa, però, la "ciambella mediatica" è riuscita male. 

Non solo il sacerdote ha chiarito con pacatezza  e puntualità la sua posizione nei diversi contesti, ma un' Università italiana gli ha conferito un grande onore.

Che dire? 

Esistono ancora persone che pensano "davvero" con la propria testa, 
e sono le stesse a cui ho dedicato il mio libro






2 commenti:

luigi ha detto...

Non sapevo che p. Raniero fosse sottoposto ad attacchi sistematici. Ho seguito spesso in tv le sue riflessioni del sabato. Grazie per la difesa che ne fai.

Raffaella Di Marzio ha detto...

Padre Raniero è continuamente sotto attacco dei Media. Se vai su facebook potrai leggere la pagina creata dagli Amici di Padre Raniero e potrai informarti in merito

Ciao

Raffaella