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domenica 21 marzo 2010

Indigestioni mediatiche: Berlusconi, perchè l'hai fatto?

In questi giorni, ogni giorno, su diversi canali televisivi e radio, diverse volte al giorno e su tutto il territorio nazionale, sulla stampa di ogni orientamento politico e religioso, perfino sui giornali che si occupano solo di sport non si parla altro che di sette, psicosette e allarme sette.

Lo spettatore, lettore o ascoltatore, sommerso da tale mole di informazioni, smarrito,  viene istruito dai media sul fatto che un grave fenomeno sociale, un vortice oscuro di male avvolge la nostra società e aumenta ogni giorno, tanto che c'è da aver paura per i nostri figli, nipoti, parenti, amici e, in sostanza, per il mondo intero.

Sì, perchè se i media ne parlano tanto, vuol dire che il vortice si fa più profondo e che il pericolo si avvicina anche a noi, a te, soprattutto a me!

Ma, se si accendesse una piccola luce nel nostro cervello annebbiato dal terrore, forse potremmo chiederci se l' overdose massiccia di 'allarme sette' può essere dovuta anche a qualche altra causa che, con le sette, non ha nulla a che fare.

Pensateci bene: in questi giorni che ci separano dalle elezioni, di cosa si può parlare?

I dibattiti politici non si possono fare, Vespa forse se ne è andato al mare in anticipo rischiando di prendersi anche un raffreddore, qualcun altro  momentaneamente disoccupato va a fare un giro panoramico nelle procure del nostro paese, c'è chi si fa il proprio talk show nel cortile del suo palazzo invitando i condomini, ma:

la televisione la radio e i giornali di cosa possono parlare?


Di spazzatura a Napoli no: sarebbe fare politica

Di macerie all'Aquila no: sarebbe fare politica

Di privatizzazione dell'acqua no: sarebbe fare politica

Di sanità allo sfascio no: sarebbe fare politica

Di disoccupazione no: sarebbe fare politica

Di tagli all'istruzione no: sarebbe fare politica

In questo panorama desertico le sette, una volta tanto, arrivano in  soccorso dei nostri eroi dell'informazione e, così, si parla SOLO di loro. 

Perchè ho scritto questo post? 

Solo per comunicare un pò di serenità e per rassicurare tutti noi, consumatori di informazione, che c'è una buona notizia:

LE SETTE NON SONO IN AUMENTO, I NUMERI SONO SEMPRE QUELLI, SOLO CHE SE NE PARLA MOLTO DI PIU': SE NE PARLA IL DOPPIO, IL TRIPLO, IL QUADRUPLO


Quello che cresce ogni giorno di più non è il pericolo delle sette,  ma la censura, grazie alla quale, nell'agenda dei poveri giornalisti tutte le voci sono cancellate e ne rimangono solo due o tre: le sette, lo sport e le ricette culinarie.   

Poveretti: voi che fareste al posto loro?

Sono ridotti a parlare solo dei pochi argomenti "liberi" rimasti e, a corto di notizie fresche e di immagini di repertorio,  arrivano al punto da ritrasmettere immagini e interviste vecchie di mesi o anni senza ritegno nè consapevolezza.

Lancio un appello a tutti gli essere senzienti in ascolto e chiedo: 


Che cosa ne  è stato dei nostri preziosissimi neuroni? Qualcuno li ha visti?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ecco perchè da qualche giorno non faccio altro che vederLa in TV e sentirLa alla Radio :-)

Ora è tutto chiaro !!!

MI CONSENTA DOTTORESSA (come direbbe il nostro ""leader maximo") ma piuttosto di sentire altri "esperti" ed altre "pseudo-esperte" è certamente più salutare per i miei pochi e vecchi neuroni ascoltare Lei, gentile Dottoressa.

Un caro saluto
Francesco
(Il suo collega psicologo)

Alfredo ha detto...

Meno male che abbiamo trovato la bambola impiccata, altrimenti avrei mandato solo immagini di repertorio stamattina! :)
Purtroppo c'è del vero in quello che scrivi.
Adda passa' a nuttata!