Con questo contributo inizia la costruzione di un mosaico in continuo divenire.
Metterò a disposizione di tutti gli interessati i "tasselli" di esperienza che ho accumulato negli ultimi 15 anni, dedicati a fornire assistenza e aiuto a tutte quelle persone che si sono rivolte a me per chiedere informazioni e consigli.
Con il tempo spero di trasformare questi "appunti sparsi" in un contributo sistematico e scientifico sull'argomento.
Scelgo il Blog come mezzo di divulgazione perchè assomiglia molto a un diario e per questo è più adatto a comunicare dei contenuti "in divenire".
Il mio impegno (sempre offerto a titolo volontario) ha avuto inizio all'interno di una associazione ed è proseguito a titolo personale. Nei primi anni ho potuto fare tesoro dell'esperienza altrui, come sempre accade a chi inizia una qualsiasi attività, ma, dall'inizio, ho sempre pensato che l'attività di assistenza non potesse essere separata da quella dello studio e dell'aggiornamento in settori della conoscenza strettamente legati ai fenomeni che si verificano nei gruppi religiosi e/o spirituali.
E' stata questa convinzione (insieme al bagaglio culturale accumulato grazie ai miei studi) che mi avrebbe salvato e che, in seguito, mi avrebbe impedito di continuare a commettere sempre gli stessi errori.
Durante il tempo libero dal lavoro e dalla famiglia rispondevo alle chiamate di persone che chiedevano aiuto:
1) nel 90% dei casi, non per loro stessi ma per parenti, amici, conoscenti che erano incappati in una setta
2) del restante 10%:
- 2a) una minima parte delle chiamate proveniva da persone che erano ancora affiliate a un gruppo e, in questo caso, si trattava di persone in crisi per qualche motivo che avevano dubbi sulla loro stessa affiliazione
- 2b) un numero ancora più ridotto di persone chiamava per chiedere aiuto dopo aver fatto la scelta di uscire dal gruppo.
Qual era il mio atteggiamento e l'assistenza che offrivo a chi mi metteva di fronte a queste richieste?
Innanzitutto, essendo ancora agli inizi, seguivo le indicazioni di coloro che avevano più esperienza di me.
Questo perchè non esiste alcun centro di formazione, non esiste un tirocinio o una fase preliminare di conoscenza per chi si occupa di questi casi.
Chi comincia, armato di buona volontà e di desiderio di dare aiuto, comincia e basta.
Fatta questa doverosa (e inquietante) premessa, vorrei precisare che l'attività di assistenza e consulenza si svolgeva in una prima fase telefonicamente e in seguito con incontri diretti.
E' difficile spiegare sinteticamente realtà e situazioni diverse fra loro. Tuttavia credo sia possibile identificare alcuni elementi comuni, alcune costanti presenti nella stragrande maggioranza dei casi.
I prossimi "Tasselli" saranno dedicati a raccontare queste "costanti", ma troverò il tempo anche per valorizzare le eccezioni, quei casi "diversi" che mi hanno stimolata a non dare mai tutto per scontato e a rimanere sempre attenta e flessibile nell'osservazione dei fenomeni.
Con il tempo spero di trasformare questi "appunti sparsi" in un contributo sistematico e scientifico sull'argomento.
Scelgo il Blog come mezzo di divulgazione perchè assomiglia molto a un diario e per questo è più adatto a comunicare dei contenuti "in divenire".
Il mio impegno (sempre offerto a titolo volontario) ha avuto inizio all'interno di una associazione ed è proseguito a titolo personale. Nei primi anni ho potuto fare tesoro dell'esperienza altrui, come sempre accade a chi inizia una qualsiasi attività, ma, dall'inizio, ho sempre pensato che l'attività di assistenza non potesse essere separata da quella dello studio e dell'aggiornamento in settori della conoscenza strettamente legati ai fenomeni che si verificano nei gruppi religiosi e/o spirituali.
E' stata questa convinzione (insieme al bagaglio culturale accumulato grazie ai miei studi) che mi avrebbe salvato e che, in seguito, mi avrebbe impedito di continuare a commettere sempre gli stessi errori.
Durante il tempo libero dal lavoro e dalla famiglia rispondevo alle chiamate di persone che chiedevano aiuto:
1) nel 90% dei casi, non per loro stessi ma per parenti, amici, conoscenti che erano incappati in una setta
2) del restante 10%:
- 2a) una minima parte delle chiamate proveniva da persone che erano ancora affiliate a un gruppo e, in questo caso, si trattava di persone in crisi per qualche motivo che avevano dubbi sulla loro stessa affiliazione
- 2b) un numero ancora più ridotto di persone chiamava per chiedere aiuto dopo aver fatto la scelta di uscire dal gruppo.
Qual era il mio atteggiamento e l'assistenza che offrivo a chi mi metteva di fronte a queste richieste?
Innanzitutto, essendo ancora agli inizi, seguivo le indicazioni di coloro che avevano più esperienza di me.
Questo perchè non esiste alcun centro di formazione, non esiste un tirocinio o una fase preliminare di conoscenza per chi si occupa di questi casi.
Chi comincia, armato di buona volontà e di desiderio di dare aiuto, comincia e basta.
Fatta questa doverosa (e inquietante) premessa, vorrei precisare che l'attività di assistenza e consulenza si svolgeva in una prima fase telefonicamente e in seguito con incontri diretti.
E' difficile spiegare sinteticamente realtà e situazioni diverse fra loro. Tuttavia credo sia possibile identificare alcuni elementi comuni, alcune costanti presenti nella stragrande maggioranza dei casi.
I prossimi "Tasselli" saranno dedicati a raccontare queste "costanti", ma troverò il tempo anche per valorizzare le eccezioni, quei casi "diversi" che mi hanno stimolata a non dare mai tutto per scontato e a rimanere sempre attenta e flessibile nell'osservazione dei fenomeni.
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