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sabato 22 giugno 2013

Quando credere può diventare un reato





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9/05/2013


La copertina del volume di Luigi Berzano
LA COPERTINA DEL VOLUME DI LUIGI BERZANO


Un volume di Luigi Berzano cerca di approfondire il tema della libertà religiosa e i suoi nemici


DOMENICO AGASSO JR.

ROMA



Giuristi, sociologi e semiologi di diversa formazione: tutte queste figure – ventiquattro personaggi in tutto – si confrontano nel libro di don Luigi Berzano “Credere è reato? Libertà religiosa nello Stato laico e nella società aperta”, pubblicato nel 2012 dalle Edizioni Messaggero Padova.


Don Berzano è professore ordinario di Sociologia dei Processi culturali e comunicativi presso l’Università degli Studi di Torino, coordinatore nazionale dell’Ais (Associazione italiana di Sociologia) di Sociologia della Religione, oltre che editor (insieme a Giuseppe Giordan ed Enzo Pace) della “Annual Review of the Sociology of Religion” (edita da Brill, Leiden-Boston), direttore del sito www.pluralismoreligioso.it e autore di studi sugli stili di vita religiosi.

La tutela della libertà di religione in Italia è l’argomento attorno al quale dibattono nel suo volume alcuni studiosi tra i quali, Sergio Belardinelli, Francesco D’Agostino, Raffaella Di Marzio, Franco Ferrarotti, Mariachiara Giorda, Paolo Heritier, Massimo Introvigne, Massimo Leone, Alessandra Luciano, Luigi Manconi, Francesco Margiotta Broglio, Mauro Mellini, Lidia Monetti, Pietro Nocita, Enzo Pace, Silvio Palombo, Enrica Perucchietti, Maria Grazia Turri, Marco Vannini, Maria Letizia Viarengo, Ugo Volli.

Quello affrontato nel volume di don Berzano è “un tema – si legge nella descrizione dell’opera - che, per sua natura, si è allargato alla riflessione sullo stato laico e sulla società multietnica e pluralista”. Il risultato “è un libro singolare che delinea il modello costituzionale, etico e sociale della libertà di religione e un modello di società civile”.

Questo volume è indirizzato in particolare a “tutti gli interessati al tema della libertà di religione e alla riflessione sullo stato laico e sulla società multietnica e pluralista”.

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